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Roma 22 luglio 2020
Nella ripresa delle attività di rinnovo degli Accordi di “reprografia”, ho avuto ulteriori conferme delle problematiche inerenti la rappresentatività sorte a seguito dello scioglimento del Sindacato Nazionale Scrittori.
Pur nella volontà di offrire una più forte rappresentanza sindacale, contrariamente a quanto prospettato, la liquidazione della storica sigla non avrebbe portato quel chiarimento auspicato. Tutt’altro. Disconoscendo il processo unitario avviato con la fondazione della FUIS, lo stesso spirito originario che fu di Corrado Alvaro, fondatore nel 1945 del Sindacato Scrittori, si è finito con il negare rappresentanza a quelle realtà culturali, letterarie e di pensiero che hanno oggi difficoltà a identificarsi nelle attuali composizioni associative.
A ciò si aggiunga che, nelle dinamiche del subentro, ha finito col generare confusione nell’ambito della gestione dei diritti degli autori, del diritto d’autore stesso e dei collegati Accordi con il conseguente rischio dell’insorgere di inopportuni, non auspicabili conflitti.
In questo contesto, proprio in quanto ultimo Segretario generale del Sindacato Nazionale Scrittori e primo firmatario degli Accordi in essere, mi metto a completa disposizione per una loro interpretazione autentica con i necessari conseguenti passaggi di certo impatto giuridico-sindacale.
Qualora si dovesse rendere necessario, altresì valuterò con attenzione l’ipotesi di dar vita a una nuova Organizzazione sindacale che, come sopra detto, nella realtà della rappresentanza data, colmi quel vuoto politico, sindacale, organizzativo che lo scioglimento del Sindacato Nazionale Scrittori ha generato.
firmato
Alessandro Occhipinti
(in arte Alessandro Trigona)